Ciao Andrea, prima di tutto raccontiamo ai nostri lettori cos'è il "cake International di Londra"
Il Cake International è la piu grande manifestazione europea dedicata al cake design. Negli anni scorsi si svolgeva solo a Birmingham e da quest'anno anche a Londra, e devo dire che il risultato è stato favoloso! All’interno della manifestazione sono presenti i piu grandi produttori di accessori per il cake design, gare dal vivo, demo e workshop con i piu grandi cake designer inglesi.
Tu hai partecipato come concorrente?
Ho deciso di partecipare con un mio lavoro alla categoria “wedding cake” perché ritengo sia quella che più si avvicina al mio stile: adoro fare fiori, e solitamente le wedding sono piene di fiori.
Tra tutte le competizioni, la “wedding” era quella con il maggior numero d’iscritti!
Con grandissimo stupore ho vinto il “premio al merito” e devo dire che le lacrime sono scese…
Da quanto tempo fai questo lavoro, e che tipo di formazione hai?
Sono geometra, ma ho sempre amato stare in cucina.
Alla fine nel 2009 ho deciso di fare il corso di pasticceria professionale presso la scuola romana “a tavola con lo chef”. Ho ricevuto un’istruzione dai piu grandi pasticceri italiani come Leonardo Di Carlo, Nazzareno Lavini e Salvo Lenza. E' stato un approccio fantastico e da quel momento ho capito che sarebbe stato il mio lavoro, anche se ancora non lo trovavo completo.
Quell'estate mi sono recato a Londra per una vacanza e lì ho conosciuto la REGINA del cake design: Peggy Porschen.
Negli istanti passati davanti alla sua vetrina ho capito che la mia formazione doveva evolversi in cake designer, e da lì mi si è aperto un mondo.
Tornato a Roma ho fatto il mio primo corso dalla grandissima Valentina Gigli, alla quale devo tutto: è stato con lei che ho avuto il mio primo approccio alla pasta di zucchero. Con lei ho svolto diversi corsi, quindi sono tornato a Londra, dove ho frequentato corsi con Peggy Porschen, Carlos Lischetti, Mark Tilling, Debbie Brown, Lindy Smith... praticamente ho passato 1 anno intero a formarmi da questi maestri. Sono poi volato alla volta della Wilton School di Chicago dove ho svolto il master e svariati corsi su cup cake, isomalto, fiori... Dal 2009 è iniziata una nuova fase della mia vita: il cake design si è impadronito di me! Da 3 mesi ho anche iniziato a insegnare, e devo dire che è la cosa piu bella del mondo.
Raccontaci qualcosa in più del "tuo" Cake International
E' stata l’esperienza piu bella della mia vita, non avrei mai pensato d’emozionarmi così, fin da quando sono arrivato in aeroporto: vedere le facce stupite delle hostess quando sono salito con il mio grande amico Paolo Alessandri, grandissimo sommelier italiano, con la teca in mano che conteneva la torta da 89 cm…è stato fantastico! Credo non succeda tutti i giorni di ritrovarsi come compagna di viaggio una torta.. ahahhah…
Quando ho consegnato la torta al concorso è stata un'emozione enorme: non avendo mai partecipato a concorsi hai sempre paura di fare pessime figure, invece ho subito trovato un'accoglienza fantastica, sia dai mie “rivali”, dallo staff e dai giudici. E' stato magico, ma ancor di più ricevere i complimenti dalla grandissima Karen Davies.
Hai avuto una disavventura durante il viaggio, vero?
Purtroppo la mia avventura era iniziata malissimo. In aeroporto a Ciampino mi sono imbattutto in un grandissimo problema: la mia torta, secondo gli addetti alla sicurezza, doveva passare sotto i raggi x per precauzione (non sotto il classico metal detector dove passa la gente). La torta è stata portata via da 2 addetti alla sicurezza e quando mi è stata riconsegnata ho potuto vedere il bel regalo che mi hanno fatto: tutta la parte frontale dei fiori fatti in pasta gomma era distrutta e tutti i pezzi erano in fondo alla scatola. Devo dire che non è stato fatto un attento controllo come mi era stato detto... Il mio cuore si è fermato per un istante, ero disperato… e non sapevo se partire ancora o no: i fiori non si sarebbero mai asciugati se li riavessi fatti nuovi! Poi, all’improvviso, ha squillato il telefono ed era Teresa Insero! Mi ha tranquillizzato, mi ha dato consigli su come rimediare. E poi mi ha chiamato anche Iris Manco, la sua assistente… è stata dolcissima...
Non potrò mai dimenticare quello che hanno fatto per me: sono stati i miei angeli custodi. Il premio è dedicato tutto a loro!
La notte sono arrivato in albergo verso le 4:00 e la consegna era prevista alle 7:00, mi rimanevano 3 ore per fare tutto. Non so chi mi abbia aiutato dal cielo, ma chiunque sia stato lo ringrazio di cuore... alle 6:45 ho potuto richiudere la teca con il bouquet rifatto completamente e con tutti i fiori asciutti!
In Italia sono soprattutto le donne ad avere le luci della ribalta in questo settore. Secondo te perché?
Beh il cake designer non è proprio un lavoro maschile, ci si ritrova spesso a combattere con merletti, pizzi, fiocchi, stelline, fiori, orsetti… e le donne sono molto piu portate. Però non per questo un uomo non puo intraprendere questo viaggio.
Per me rappresenta tutto: quando ti ritrovi davanti alla torta è come se tutto intorno a te fosse fermo, esisti solo tu e la torta, ed ogni decoro che fai entra dentro di te.
Tu hai un tuo laboratorio?
Abbiamo un bar di famiglia a Roma da ormai più di 43 anni. Ora in ogni angolo vi si possono trovare dolci americani e tantissime torte da esposizione: ho allestito la sala da the del locale con tutti mobili shabby chic, bianco candido, e proprio in questa sala zuccherosa svolgo i mie corsi. E tra pochi mesi ci saranno tante altre novità!
Il tuo nome d'arte è Sweet King. Come è nato?
E' nato per gioco con una mia amica.
Stavamo ipotizzando il mio nome d’arte e in quell’istante arriva un altro amico, che mi ha semre chiamato “king”. Io e la mia amica ci siamo guardati e abbiamo detto: “Sweet King!”. Ci è piaciuto subito, suonava benissimo, e si abbinava perfettamente alla mia figura... ahhahaha: una persona con mille tatuaggi che fa torte con fiorellini, una persona possente che si fa chiamare sweet king... ahahahahhahha era perfetto!
Cosa rispondi a chi ritiene che questi dolci siano solo "belli da vedere" ma che non prenderanno mai piede in Italia, dove abbiamo una pasticceria tradizionale molto ben radicata?
Di assaggiare le torte di Sweet King, ovvio! Io credo che la gente non dovrebbe essere fossilizzata con i nostri classici dolci crema-panna-fragoline. Vi assicuro che una crema di burro fatta con cioccolato fondente, ganache e pistacchi di bronte è la cosa piu buona del mondo.
Un'ultima domanda: dove ti vedi tra 5 anni?
Posso essere sincero?! Spero che questa cosa accada prima dei 5 anni ma tra due massimo tre: mi piacerebbe avere uno spazio in televisione dove poter far torte e insegnare tanti trucchi all’Italia, un po' come il Cake Boss, o come Alessandro Borghese, in un appartamento, tranquillo... “Alle 19:00 SWEET KING, Tentazioni di zucchero” ahahahahahah già mi sono dato il titolo! Chissà...
Il Cake International è la piu grande manifestazione europea dedicata al cake design. Negli anni scorsi si svolgeva solo a Birmingham e da quest'anno anche a Londra, e devo dire che il risultato è stato favoloso! All’interno della manifestazione sono presenti i piu grandi produttori di accessori per il cake design, gare dal vivo, demo e workshop con i piu grandi cake designer inglesi.
Tu hai partecipato come concorrente?
Ho deciso di partecipare con un mio lavoro alla categoria “wedding cake” perché ritengo sia quella che più si avvicina al mio stile: adoro fare fiori, e solitamente le wedding sono piene di fiori.
Tra tutte le competizioni, la “wedding” era quella con il maggior numero d’iscritti!
Con grandissimo stupore ho vinto il “premio al merito” e devo dire che le lacrime sono scese…
Da quanto tempo fai questo lavoro, e che tipo di formazione hai?
Sono geometra, ma ho sempre amato stare in cucina.
Alla fine nel 2009 ho deciso di fare il corso di pasticceria professionale presso la scuola romana “a tavola con lo chef”. Ho ricevuto un’istruzione dai piu grandi pasticceri italiani come Leonardo Di Carlo, Nazzareno Lavini e Salvo Lenza. E' stato un approccio fantastico e da quel momento ho capito che sarebbe stato il mio lavoro, anche se ancora non lo trovavo completo.
Quell'estate mi sono recato a Londra per una vacanza e lì ho conosciuto la REGINA del cake design: Peggy Porschen.
Negli istanti passati davanti alla sua vetrina ho capito che la mia formazione doveva evolversi in cake designer, e da lì mi si è aperto un mondo.
Tornato a Roma ho fatto il mio primo corso dalla grandissima Valentina Gigli, alla quale devo tutto: è stato con lei che ho avuto il mio primo approccio alla pasta di zucchero. Con lei ho svolto diversi corsi, quindi sono tornato a Londra, dove ho frequentato corsi con Peggy Porschen, Carlos Lischetti, Mark Tilling, Debbie Brown, Lindy Smith... praticamente ho passato 1 anno intero a formarmi da questi maestri. Sono poi volato alla volta della Wilton School di Chicago dove ho svolto il master e svariati corsi su cup cake, isomalto, fiori... Dal 2009 è iniziata una nuova fase della mia vita: il cake design si è impadronito di me! Da 3 mesi ho anche iniziato a insegnare, e devo dire che è la cosa piu bella del mondo.
Raccontaci qualcosa in più del "tuo" Cake International
E' stata l’esperienza piu bella della mia vita, non avrei mai pensato d’emozionarmi così, fin da quando sono arrivato in aeroporto: vedere le facce stupite delle hostess quando sono salito con il mio grande amico Paolo Alessandri, grandissimo sommelier italiano, con la teca in mano che conteneva la torta da 89 cm…è stato fantastico! Credo non succeda tutti i giorni di ritrovarsi come compagna di viaggio una torta.. ahahhah…
Quando ho consegnato la torta al concorso è stata un'emozione enorme: non avendo mai partecipato a concorsi hai sempre paura di fare pessime figure, invece ho subito trovato un'accoglienza fantastica, sia dai mie “rivali”, dallo staff e dai giudici. E' stato magico, ma ancor di più ricevere i complimenti dalla grandissima Karen Davies.
Hai avuto una disavventura durante il viaggio, vero?
Purtroppo la mia avventura era iniziata malissimo. In aeroporto a Ciampino mi sono imbattutto in un grandissimo problema: la mia torta, secondo gli addetti alla sicurezza, doveva passare sotto i raggi x per precauzione (non sotto il classico metal detector dove passa la gente). La torta è stata portata via da 2 addetti alla sicurezza e quando mi è stata riconsegnata ho potuto vedere il bel regalo che mi hanno fatto: tutta la parte frontale dei fiori fatti in pasta gomma era distrutta e tutti i pezzi erano in fondo alla scatola. Devo dire che non è stato fatto un attento controllo come mi era stato detto... Il mio cuore si è fermato per un istante, ero disperato… e non sapevo se partire ancora o no: i fiori non si sarebbero mai asciugati se li riavessi fatti nuovi! Poi, all’improvviso, ha squillato il telefono ed era Teresa Insero! Mi ha tranquillizzato, mi ha dato consigli su come rimediare. E poi mi ha chiamato anche Iris Manco, la sua assistente… è stata dolcissima...
Non potrò mai dimenticare quello che hanno fatto per me: sono stati i miei angeli custodi. Il premio è dedicato tutto a loro!
La notte sono arrivato in albergo verso le 4:00 e la consegna era prevista alle 7:00, mi rimanevano 3 ore per fare tutto. Non so chi mi abbia aiutato dal cielo, ma chiunque sia stato lo ringrazio di cuore... alle 6:45 ho potuto richiudere la teca con il bouquet rifatto completamente e con tutti i fiori asciutti!
In Italia sono soprattutto le donne ad avere le luci della ribalta in questo settore. Secondo te perché?
Beh il cake designer non è proprio un lavoro maschile, ci si ritrova spesso a combattere con merletti, pizzi, fiocchi, stelline, fiori, orsetti… e le donne sono molto piu portate. Però non per questo un uomo non puo intraprendere questo viaggio.
Per me rappresenta tutto: quando ti ritrovi davanti alla torta è come se tutto intorno a te fosse fermo, esisti solo tu e la torta, ed ogni decoro che fai entra dentro di te.
Tu hai un tuo laboratorio?
Abbiamo un bar di famiglia a Roma da ormai più di 43 anni. Ora in ogni angolo vi si possono trovare dolci americani e tantissime torte da esposizione: ho allestito la sala da the del locale con tutti mobili shabby chic, bianco candido, e proprio in questa sala zuccherosa svolgo i mie corsi. E tra pochi mesi ci saranno tante altre novità!
Il tuo nome d'arte è Sweet King. Come è nato?
E' nato per gioco con una mia amica.
Stavamo ipotizzando il mio nome d’arte e in quell’istante arriva un altro amico, che mi ha semre chiamato “king”. Io e la mia amica ci siamo guardati e abbiamo detto: “Sweet King!”. Ci è piaciuto subito, suonava benissimo, e si abbinava perfettamente alla mia figura... ahhahaha: una persona con mille tatuaggi che fa torte con fiorellini, una persona possente che si fa chiamare sweet king... ahahahahhahha era perfetto!
Cosa rispondi a chi ritiene che questi dolci siano solo "belli da vedere" ma che non prenderanno mai piede in Italia, dove abbiamo una pasticceria tradizionale molto ben radicata?
Di assaggiare le torte di Sweet King, ovvio! Io credo che la gente non dovrebbe essere fossilizzata con i nostri classici dolci crema-panna-fragoline. Vi assicuro che una crema di burro fatta con cioccolato fondente, ganache e pistacchi di bronte è la cosa piu buona del mondo.
Un'ultima domanda: dove ti vedi tra 5 anni?
Posso essere sincero?! Spero che questa cosa accada prima dei 5 anni ma tra due massimo tre: mi piacerebbe avere uno spazio in televisione dove poter far torte e insegnare tanti trucchi all’Italia, un po' come il Cake Boss, o come Alessandro Borghese, in un appartamento, tranquillo... “Alle 19:00 SWEET KING, Tentazioni di zucchero” ahahahahahah già mi sono dato il titolo! Chissà...