Il Cake International è uno degli eventi legati alla pasticceria artistica più amati e seguiti d’Europa.
Ha una storia antica, e tre appuntamenti ogni anno: se segui la Sugar Art devi andarci almeno una volta nela vita.
Noi di Cake Design Italia abbiamo aderito alla tappa di Novembre che si è tenuta al NEC di Birmingham. E’ stata un’esperienza molto intensa.
Eravamo lì a rappresentare l’Italia: al nostro stand si sono alternati artisti di grandissimo talento, che con grande professionalità e spirito di cooperazione hanno lavorato ininterrottamente per 3 giorni, mostrando al pubblico come in Italia si è evoluto il concetto di decorazione, modellazione e creatività.
In più, abbiamo avuto la possibilità di presentare al Theatre del NEC il progetto “La Pasticceria Artistica Italiana”, sponsorizzando le performance scintillanti di Elena Wendy Bosca e Federica Kicca Cipolla. Abbiamo mostrato come i dolci della tradizione italiana possono essere decorati magistralmente mantenendo intatto il gusto. Posso affermare senza ombra di smentita che è stato un successo.
Ma il fulcro del Cake International sono le Competizioni, a cui partecipano centinaia di persone. Voglio cercare di spiegare come funziona.
LE “COMPETITION CLASSES”
In competizione al Cake International ci sono opere di appassionati e professionisti provenienti da tutto il mondo.
Molte arrivano dopo lunghi e travagliati viaggi, con qualche ammaccatura o qualche pezzo fuori posto, ma lì sono molto organizzati anche in questo: c’è una zona dedicata alla riparazione, dove puoi sistemare i dettagli prima di lasciare al vaglio dei giudici il tuo lavoro. C’è anche la possibilità di segnalare che si è danneggiata durante il trasporto, ed i giudici ne tengono conto.
Allo scattare dell’ora designata (e prima che il Cake International inizi) i lunghi corridoi dove sono in esposizione le opere in gara vengono chiusi al pubblico, ed i valutatori passano tutta la giornata a controllare minuziosamente ogni opera.
Soltanto quando il loro lavoro sarà finito i visitatori potranno avvicinarsi, scattare ed ammirare.
Inutile dire che, naturalmente, è tutto esposto in forma anonima.
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Si può partecipare a tutte la categorie che si desidera, anche con più opere, e non ci sono limiti, se non il rispetto del regolamento: puoi essere eliminato per un minimo errore (ad esempio l’inserimento di oggetti non edibili nelle categorie che lo vietano, o l’uso improprio di alcuni materiali), ma se rispetti il regolamento verrai valutato accuratamente, ed il voto finale determinerà quale è secondo loro il tuo livello di competenza.
CHI VINCE E CHI PERDE
Il criterio di giudizio e di assegnazione delle vittorie durante il Cake International si suddivide in 3:
- Prima di tutto, ogni opera viene valutata principalmente nella sua interezza e composizione. Il risultato che si ottiene dipende dal punteggio finale dei voti della giuria, ed ha un range che va (semplificando il concetto) in pratica da 0 a 10. Quindi in una stessa categoria possono esserci più opere che ottengono lo stesso punteggio, e quindi lo stesso riconoscimento. Si hanno così medaglie d’oro, d’argento, di bronzo, e certificati di merito. Può capitare che in una categoria nessuno prenda l’argento, ad esempio, o che prendano tutti solo argento. Per come l’ho vista io, è un po’ come quando si affronta un esame all’università: il tuo voto dipende da quanto hai studiato, dal docente che ti interroga e dalla fortuna. E, quindi, ai fini del tuo percorso di studi non conta il voto del tuo collega ma il risultato che hai ottenuto tu.
- Dopo tutte le valutazioni, vengono decretati i primi tre classificati per ogni categoria: sono coloro i quali hanno fatto il lavoro migliore ed ottenuto il punteggio più alto. E’ pur sempre una gara, ed un podio esiste. Tutti gli altri sono a pari merito Oro, o Argento, o Bronzo (infatti in lista vengono elencati poi in ordine solo alfabetico). Ci sono poi gli attestati di merito per le opere che meritano, secondo i giudici, comunque una menzione.
- Oltre al podio per categoria ci sono poi i due premi più ambiti: il “Best International Show” (che viene dato al migliore tra i non-residenti nel Regno Unito) ed il” Best In Show”, a cui partecipano tutti. Quest’anno il Best International Show l’ha ricevuto Jess Leung, che ha vinto 2 medaglie d’oro in 2 diverse categorie, mentre il Best In Show l’ha vinto Katerina Schneider (primo posto anche nella categoria “Supported or Sculpted Novelty Cake”), di cui è possibile ammirare la torta nella foto qui sotto.
A me piace questo modo di valutare, perché crea spirito di gruppo ed evita livori o competizione malsane. Ho visto concorrenti aiutarsi tra loro a rimettere in sesto opere che si erano sgretolate durante il viaggio. Ho visto i giudici pronti a spiegare le motivazioni della loro valutazione finale senza tirarsi indietro. Ho visto, certo, persone rimanerci male, ma questo è inevitabile.
LE CATEGORIE E LE OPERE “FOLLI”
Le categorie sono tante, ed alcune non si basano sulla pasticceria artistica quanto piuttosto sulla pura Sugar Art. Nella “A Decorative Exhibit”, ad esempio, si valutava solo ed esclusivamente l’abilità di scultura, decorazione e pittura. E’ giusto? Non è giusto? Io sono un’accesa sostenitrice della “fattibilità” di una decorazione dolce: per me un cake designer è una persona che sa progettare e realizzare qualcosa di bello che possa essere mangiato interamente.
Ma il format del Cake International offre anche la possibilità ai concorrenti di esprimere le proprie abilità artistiche e tecniche attraverso la manipolazione delle materie prime. E’ una scelta. Le categorie sono talmente tante che ognuno può decidere in quale mettersi in mostra.
Probabilmente se sei un cake designer a tutto tondo ti orienterai verso quelle in cui puoi metterlo in luce, ma c’è anche chi sfrutta queste occasioni per divertirsi un po’ e provare a fare sculture che nel lavoro quotidiano non avrebbe mai occasione di fare. E devo ammettere che alcune cose erano davvero belle.
UNA VALANGA D’ORO
Nella categoria “International Class”, giusto per citarne una, su 60 opere in gara ben 26 hanno ottenuto un oro. Più di un terzo dei partecipanti.
Tanti “oro” significa che gli inglesi sono larghi di maniche? No, non credo.
In questa tappa in gara c’erano un migliaio di opere, divise in 18 categorie, e sono state decine e decine i concorrenti che son tornati a casa senza nessun riconoscimento… tra cui anche qualche italiano.
Ma la domanda è lecita: se su 60 opere in gara 26 sono praticamente perfette, perché non dovrebbero essere riconosciute come tali tutte e 26?
Il voto si basa sull’attinenza al tema, le tecniche utilizzate, la pulizia del lavoro e, inevitabilmente, sul gusto e sull’esperienza personale dei giudici. Esattamente come nelle competizioni italiane dello stesso settore.
I loro canoni di valutazione sono consolidati nel tempo, sia perché questo Show esiste da molto, sia perché la decorazione artistica inglese è antica e tradizionale: in linea di massima, ad esempio, per loro i fiori devono essere realistici e fatti in gum paste, la copertura in pasta di zucchero della base deve essere perfettamente liscia, la torta nuziale deve essere a piani… Se le cose non son fatte così, per loro non sono fatte bene.
E’ una cosa di cui tenere conto. Alcune opere per me bellissime non hanno vinto alcun premio. Altre, che mi sembravano un po’ anonime, hanno vinto e stravinto. Hanno ragione? Non ce l’hanno? E’ una gara, il giudizio è insindacabile.
GLI ITALIANI IN GARA
Come ormai capita da qualche anno, in questa tappa hanno partecipato moltissimi italiani, in diverse categorie.
Tanti hanno ottenuto notevoli risultati: il podio della International Class è stato interamente nostro (Claudia Prati, Federica Cipolla e Angela Cassano); Manuela Taddeo ha vinto il primo posto nella categoria A Celebration Cake for a Special Occasion e Barbara Lauricella il terzo nella “A Small Decorative Exhibit”.
Non c’è da stupirsi se, soprattutto nel modelling, lasciamo sempre tutti a bocca aperta, compresi gli inglesi: abbiamo sviluppato una particolare abilità nella modellazione, ed abbiamo la fortuna di aziende italiane che producono paste di zucchero adatte proprio a questo tipo di lavori, grazie ai quali siamo ormai conosciuti in tutto il mondo. Questa cosa piace, andiamone fieri.
L’ITALIA NELLE COMPETITION CLASS
Per conoscere tutti i risultati degli italiani in gara visita la nostra gallery su facebook.
COSA FORSE NON SI E' CAPITO
Partecipare a questa competizione vuol dire mostrare le proprie capacità tecniche, il proprio senso estetico e il proprio livello di conoscenza delle materie prime.
Alle persone che decidono di affrontare il viaggio ed il giudizio va tutta la mia stima... che siano italiani, o vietnamiti, o argentini, ciò che li accomuna tutti è la voglia di provare e di confrontarsi con il resto del mondo, e questo a prescindere dal risultato che la giuria tecnica darà, che può dipendere da un mucchio di fattori. Non ultimo quello di avere una tecnica che non è compatibile con i canoni classici della decorazione. Ma è uno dei migliori modi per continuare a crescere.
Quindi inutile girarci intorno: anche alla luce di come funzionano i giudizi, resto convinta che chi dice che questa competizione è inutile perché "tanto un oro lo prende chiunque" somiglia un po' troppo alla volpe che non avrà mai il piacere di assaggiare il succoso grappolo d'uva.
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