Lucia Simeone è riuscita a stupirci con le sue decorazioni realizzate con l’ostia.
Una tecnica ancora poco conosciuta e praticata in Italia, ma davvero dal magico effetto.
Il suo nome è salito alla ribalta grazie alla vittoria durante il Cake Design Italian Festival 2013.
Raccontaci come è nata l’idea del lavoro che hai presentato al CDIF.
Quando ho deciso che avrei partecipato al Cake Design Italian Festival non pensavo assolutamente di vincere, né tanto meno immaginavo che da lì a poco mi sarei follemente innamorata dell'ostia!
Tutto è nato per caso, ma veramente per caso.
Letti i contest mi sono subito ritrovata in quello dedicato alle wedding cake, alla "Divina Competition", dove una delle mie cake designer preferite ne era l'ispiratrice e il giudice unico, Letizia Grella.
Subito mi sono messa alla ricerca di un abito che rispecchiasse il mio modo di essere, e l'ho trovato in un modello di Max Mara.
Un abito leggerissimo, caratterizzato da meravigliosi fiori, delicati, sottili, quasi evanescenti.
Realizzarli in pasta di zucchero? No, troppo corposi. Pasta di gomma stesa sottilissima? non ancora.
Essendo io una curiosa, una che, se si appassiona a qualcosa, cerca, ricerca, si documenta, guarda... osserva, studia e rielabora.
In una delle mie ricerche sfrenate mi sono imbattuta in alcune immagini di una creazione con delle piume sottilissime. Non capivo di che materiale si trattasse, sembrava pastigliaggio, ma erano troppo morbide e leggere.. sembrava che il vento le muovesse.
Continuando la ricerca ho scoperto che si trattava di wafer paper e che l'opera meravigliosa era di Paul Bradford.
Me ne sono follemente innamorata.
Paul Bradford
Ho continuato a cercare, pur non essendo una grande navigatrice, e non conoscendo l'inglese ahimè!! ho scoperto che oltremare, in modo particolare negli Stati Uniti e in UK, questo materiale fantastico viene usato nelle decorazioni e per creare fiori stilizzati, una fra tutti Zoe Clark, che adoro!
In questi siti si parlava di carta edibile, o carta di riso... ho pensato “l'ostia sarà la stessa cosa.”
E così ho provato, e riprovato studiando anche sui lavori fatti con carta e cartoncino... sperimentato, e così la mia prima creazione è nata, la mia ‘Evanescente’.
Un azzardo, perché in Italia ancora non se ne vedeva ancora, o perlomeno l'ostia non era stata utilizzata per ricoprire completamente una torta come nel mio caso, ma io dovevo e volevo riprodurre non solo i fiori, ma anche i drappi leggeri di quell'incantevole vestito e con l'ostia credo di esserci riuscita.
Lo stesso marchio Bridal Max Mara ne è rimasto colpito, pubblicando la mia creazione abbinandolo al loro modello, sulla loro fan page di Facebook.
Raccontaci cosa hai provato quando è stato fatto il tuo nome…
La vittoria mi ha riempito il cuore, sono una grande sentimentale, e sopratutto perché non sono nemmeno due anni che ho scoperto il mondo del cake design e questa mia predisposizione. Posso considerarmi un po' figlia d'arte: mio padre è un ex pasticcere, mia madre era una bravissima pittrice e scultrice... Io non sapevo fare che scarabocchi… Almeno pensavo.
Spesso ci ripenso, alla vittoria, e non credo potrò mai dimenticare quello che ho provato, era il mio primo concorso e andavo a vincere proprio con questa torta - come dire - fuori dagli schemi, e con Letizia a Grella.
Ho capito subito che non mi sarei più fermata.
Come vanno le tue “sperimentazioni” adesso?
Ogni giorno, ogni notte, penso e provo a sperimentare.
Quello visto e rubato con gli occhi, semplicemente guardando una foto nel web, non mi è bastato: ho cercato di trovare la mia di tecnica, perché è normale che ci si ispiri a qualcosa o a qualcuno… alla natura, ad un sentimento, ad una sensazione, ma poi ognuno deve trovare la sua di strada.
Un ordine di una cliente mi ha permesso di trovare la mia.
Mi chiedeva dei fiori rosa, ovviamente in ostia. Non sapevo dove acquistare ostia colorata, non è assolutamente facile da trovare nemmeno quella bianca, ogni giorni ricevo moltissime richieste di informazione proprio su questo. Allora mi sono detta “e se le dipingo...??”.
Amando la pittura ed in modo particolare la pittura acquarellabile, ho iniziato a dipingere i petali utilizzando colori in polvere, bagnandoli, facendoli asciugare, buttandoli, riprovando... insomma: ho sperimentato fino ad arrivare al giusto equilibrio che mi permettesse di raggiungere il mio scopo, cioè creare i miei fiori, unici, leggeri e pieni di poesia. Almeno per me lo sono!
Quando il colore si fonde nella trama della carta e' bellissimo, decide lui che effetto dare ad ogni petalo, ora posso dire per fortuna che non ho trovato subito l'ostia colorata!
Amo i fiori e crearli con l'ostia li rendi diversi ed unici.
Dopo la pittura, ho continuato.... Perché non farne dei pizzi dipinti a mano? Ecco la torta per il Cake Art of Denim, organizzato da Margherita Ferrara.
E poi perché non creare i fiori veri? Applicando quanto appreso dalla tecnica dei fiori realistici, sto applicando la stessa anche sui miei di ostia, creando fiori su ferretto... e qui si sta aprendo un mondo nuovo.
Mi rendo conto che questa mia passione abbraccia il consenso di molti, che molti mi riconoscono nelle mie creazioni e che in molti sono pronti a scoprirla e a farla propria, ben venga.
Nei miei corsi, oltre a svelare i miei "segreti", condivido le mie emozioni, e posso dire che arrivano, almeno così mi dicono.
Per visitare gli altri lavori di Lucia o per contattarla:
www.luciasimeone.comfacebook.com/DolceLuludiLuciaSimeone
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