Il bello dell'arte è che trova sempre nuovi modi di esprimersi.
Quando per la prima volta ho avuto il piacere di ammirare da vicino una torta realizzata da Gina Assini non avevo davvero capito cosa stessi guardando, lo ammetto.
A mia discolpa posso solo dire che non credo di essere stata la sola a non comprenderlo: quello che Gina stava sperimentando nel 2013, infatti, era una tecnica di pittura su pasta di zucchero diversa dal solito. Una tecnica che in Italia non avevo ancora mai visto.
Ma andiamo con ordine.
Un dolce può essere decorato in molti modi, ed uno di questi modi è il "painting", cioè la pittura.
Le tecniche di painting alimentare sono diverse: alcune hanno una storia antica, altre sono più nuove, ma nella maggior parte dei casi il principio è quello di immaginare il dolce come una "tela" su cui vengono impressi e poi sfumati i colori alimentari (o altro, come ad esempio il cacao in polvere o la ghiaccia reale) grazie ad un pennello o con l'aerografo.
Chi ha buone doti artistiche è quindi in grado di riprodurre in maniera praticamente perfetta quasi tutti gli stili pittorici che possono venirci in mente.
La storia di Gina Assini parte proprio da quel "quasi".
"Nell'estate del 2013 stavo progettando la torta da presentare ad un concorso di Cake Design che aveva come tema 'L'amore nelle grandi opere d'arte'. Il tema mi piaceva tantissimo, e mi riportava in mente tante opere che mi sarebbe piaciuto riprodurre... continuavo a pensare che sceglierne solo una era impossibile! E poi avrei voluto usare così tante tecniche! Insomma: mi sentivo euforica come non mai.
Alla fine decisi di provare a realizzare una torta che potesse rappresentare i baci piu' belli, per me, della storia dell'arte: tre opere di correnti artistiche diverse, che segnano i vari momenti di passaggio nel modo di dipingere. Volevo fare una torta che potesse raccontare l’evoluzione dall'arte classica alle avanguardie.
Non contenta, scelsi anche per ogni bacio una tecnica diversa: per Il bacio di Hayez (1859) scelsi la tecnica del dipinto, per Il bacio di Klimt (1907) realizzai un mosaico fatto di piccole tessere di pdz, che andavano a comporre il famoso quadro, e Il bacio di Picasso (1925) diventò un bassorilievo in pdz.
I baci nella storia dell'arte - Gina Assini - 2013
Il mosaico ed il bassorilievo li realizzai abbastanza semplicemente, ma Il bacio di Hayez, che volevo fare dipinto, mi diede subito insoddisfazione e tormento. La tecnica del painting classico utilizzato per dipingere su pdz non mi soddisfaceva, avevo voglia di ricreare l'effetto originale della tela, fatto di pennellate ben evidenti e spessori di colori, ma non potevo usare gli acrilici o i classici colori ad olio... allora iniziarono le varie sperimentazioni.
Provai dapprima con lo zucchero a velo diluito con acqua, coloranti in polvere e gel... un disastro!
Poi fu la volta dello zucchero fondente, che inizialmente mi sembrò la soluzione giusta. Solo che lo ritrovai completamente colato e rovinato qualche giorno dopo… cioè ad una settimana dalla consegna!
Ma a quel punto non potevo mollare, così mi venne in mente di provare con la ghiaccia reale. Cercai le dosi della ricetta classica, feci un po' di alchimia con i colori, e diedi vita ad un terzo, disperato, tentativo, prontissima ad un nuovo fallimento.
Invece, con mio gran stupore, reggeva abbastanza bene: qualche colatura c'era, ma in seguito - galvanizzata per il secondo posto al concorso - ho continuato a sperimentare ed approfondire questa tecnica pensata e realizzata quasi per caso. Ora credo di aver trovato la formula giusta, che oggi mi permette di fare ciò che amo di più, cioè dipingere e far sì che ogni torta diventi una piccola opera d'arte pronta a stupire e regalare sorrisi."
Il bacio di Hayez - Originale e riproduzione in ghiaccia di Gina Assini
Gina, quando hai cominciato a portare in giro nei concorsi di settore italiani la tua tecnica sei però stata guardata con circospezione: la decorazione con la ghiaccia reale è infatti considerata una delle più antiche e prestigiose del cake decorating. Come sai, si chiama "reale" fin dal 1840, cioè da quando fu usata per decorare la torta nuziale della Regina Vittoria (prima di allora era chiamata semplicemente "sugar ice", cioè ghiaccia di zucchero).
Un utilizzo così diverso dal classico Brush Embroidery potrebbe sembrare quasi sacrilego...
"A dire il vero non mi aspettavo particolare attenzione su ciò che stavo facendo... pensavo che sarebbe stata guardata quasi con indifferenza. Invece ho percepito che stava accadendo qualcosa di diverso: con la "mia" ghiaccia avevo rotto gli schemi classici del suo utilizzo, spiazzando chi l'ha studiata ed è abituato ad usarla e vederla in modi più canonici. Dopo un periodo di assestamento, però, adesso anche altre persone in Italia stanno cominciando a sperimentare questa stessa tecnica, con un discreto successo."
Madonna Sistina di Raffaello - Originale e riproduzione in ghiaccia di Gina Assini
Qual è l'effetto pittorico che la pittura con ghiaccia riesce a riprodurre?
"Con la pittura in ghiaccia riesco a dare spessore al dipinto, farlo emergere, evidenziando le pennellate e le sovrapposizioni di colori, caratteristiche che hanno identificato anche i grandi artisti del passato."
Al di là dei nostri confini ci sono altri artisti che usano la ghiaccia in un modo simile al tuo... Mi viene in mente ad esempio David ‘Cakes’ MacCarfrae.
"Dopo il mio primo approccio con la pittura in ghiaccia reale, la curiosità mi ha spinta a ricercare in rete eventuali altri cake designer che utilizzassero la medesima tecnica. Solo allora sono venuta a conoscenza di David ‘Cakes’ MacCarfrae, di cui ho potuto ammirarne i lavori. Ho riscontrato che le tecniche applicate sono simili ma diverse nella esecuzione."
Dove credi ti porteranno le tue 'sperimentazioni' artistiche?
"La mia passione per i colori nasce con me, da sempre ho amato l'arte in tutte le sue forme: dopo il Liceo Artistico ho frequentato l'Istituto Superiore di Design, dove mi sono specializzata nel settore moda. Adoro veder materializzarsi le mie idee e scoprire ogni volta con stupore cosa possono realizzare le mie mani.
Nascita di Venere (dettaglio) di Botticelli - Originale e riproduzione in ghiaccia di Gina Assini
Con il passar del tempo la mia voglia di mettermi in gioco non diminuisce, anzi!
Ogni concorso a cui decido di partecipare mi da l'opportunita' di esprimermi, di andare incontro a problemi e soluzioni... una sorta di allenamento per la mia creatività. Amo confrontarmi con chi ha la mia stessa passione, vedere fino a che punto posso spingermi e quali sono i miei limiti... limiti che provo a superare sfidando me stessa la volta successiva. Spesso mi chiedo perché dipingo torte e non tele, ma in fondo credo non sia importante il supporto, quello che voglio è creare stupore, trasmettere un’emozione a chi guarda, e se magari quell’emozione contribuisce a rendere più felice un giorno già di per sé speciale tanto meglio.
La mia curiosità mi porta a sperimentare di continuo: sono sempre alla ricerca di effetti nuovi, non convenzionali… non mi piace conformarmi, non fa parte del mio essere. Amo sconfinare, tentare, sbagliare per poi trovare finalmente quello che cerco."
Un'opera della ritrattista Françoise Nielly - Originale e riproduzione in ghiaccia di Gina Assini
Gina Assini sta ricevendo molte richieste dalle scuole di cake design come docente per spiegare la sua tecnica di pittura con ghiaccia reale.