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Gli insegnanti de La Petite Patisserie

Che effetto fa insegnare a dei non-professionisti l'arte del cake decorating?

Ma, soprattutto, che effetto fa sapere che ci sono centinaia di curiosi a guardarti mentre lo fai?

Due settimane fa vi ho raccontato di essere stata alla prima lezione de La Petite Patisserie al Maximall di Pontecagnano. Un evento particolare nel suo genere, perché da un lato coinvolge 10 corsisti e da un altro è allestito all'interno di un Centro Commerciale, dunque accessibile a chiunque voglia dare un'occhiata.

pasticceri

Che effetto fa insegnare a dei non-professionisti l'arte del cake decorating?

Ma, soprattutto, che effetto fa sapere che ci sono centinaia di curiosi a guardarti mentre lo fai?

 

Due settimane fa vi ho raccontato di essere stata alla prima lezione de La Petite Patisserie al Maximall di Pontecagnano. Un evento particolare nel suo genere, perché da un lato coinvolge 10 corsisti e da un altro è allestito all'interno di un Centro Commerciale, dunque accessibile a chiunque voglia dare un'occhiata.

La volta scorsa, incuriosita dall'idea, sono stata lì e mi sono divertita a guardare la lezione. Ma, soprattutto, mi sono divertita ad osservare le facce meravigliate e innamorate della gente che era lì attorno ad assistere.

Sabato sono tornata, anche per fare qualche chiacchiera prima delle lezioni con i tre pasticceri de La Bella Napoli che fanno da insegnanti, così da documentare anche il loro punto di vista di questa esperienza originale e fuori dagli schemi.

I pasticceri si chiamano Antonio, Luca e Lucio e lavorano in squadra anche nel quotidiano. Hanno caratteri diversi, che si completano a vicenda nel lavoro, nell'insegnamento e nelle risposte che mi hanno dato!

Cosa ne pensate di questa esperienza de La Petite Patisserie?

Antonio: “E' bellissimo, anche se sicuramente è più difficile lavorare con tanti occhi che ti osservano piuttosto che stare chiusi tra le quattro mura di un laboratorio!

La cosa più entusiasmante è proprio la sensazione di osmosi che stiamo provando... oltre a dare, stiamo anche ricevendo tanto: vedere i visi soddisfatti delle persone, mentre riescono a realizzare il progetto, ti fa capire che stai lavorando bene, sia dal punto di vista didattico che di preparazione dei materiali.”

Luca: “Per me è particolarmente interessante. Ho già fatto dei corsi come docente, anche se in ambiti completamente diversi da questo, e sono rimasto molto colpito. Vedere quanto possano essere brave persone che non lo fanno di professione mi lascia di stucco... mi fa pensare che, a volte, la passione ti fa raggiungere dei risultati di grande livello anche senza aver studiato anni.”

 

Da quanti anni fate questo lavoro?

Lucio: “Ho cominciato con il cake decorating da un paio d'anni e la trovo una bella esperienza”

Antonio: “Per me sono quattro anni. E' stato quasi necessario per noi imparare a muoverci in questo settore: la tv, soprattutto con i canali tematici, ha incuriosito molto la gente e portato quasi una “moda” in Italia, e per noi era importante tenerci al passo”

 

Quand'è che i clienti de La Bella Napoli hanno cominciato a chiedervi torte più elaborate?

Antonio: “Fino a tre anni fa erano soprattutto richieste di wedding cake un po' più particolari, e solitamente ci affidavamo ad agenzie di catering, ma adesso... in pratica per tutte le occasioni si desidera una torta personalizzata: battesimi, lauree, compleanni, anniversari, eventi... E una pasticceria che vuole tenersi al passo coi tempi, come la nostra, deve evolversi per adeguare i propri prodotti alle richieste di mercato.”

Luca: “E proprio questa evoluzione per noi è stimolante ma complicata, perché ci ritroviamo ad affrontare problematiche sempre nuove in base alle richieste. In generale stiamo sperimentando molto nel nostro laboratorio, ed abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. ”

 

Qual è la fase della preparazione che preferite?

Antonio: “A me piace modellare i personaggi. E' bello quando le forme un po' alla volta diventano qualcosa di preciso e quasi vivo”

Luca: “Io preferisco la fase di preparazione dei materiali: piuttosto che comprarli già confezionati, lavoro sulle materie prime fino a trovare ogni volta la formula perfetta in base alle esigenze, il clima, ed il risultato che voglio ottenere.”

Lucio: “Per me non c'è problema: io adoro fare tutto, dall'impasto base alla modellazione!”.

(NdR: Questo loro diverso approccio lo si può riconoscere anche nel modo in cui si muovono durante la lezione... provate ad associare i nomi ai volti nelle foto che sono in fondo alla pagina!)

 

Adesso due curiosità, quasi d'obbligo: qual è la torta più bizzarra che vi hanno chiesto di fare?

Luca: “Una torta che non era... dolce! In pratica aveva l'aspetto di una torta ma è stata fatta con ingredienti rustici. Ci ha colpito perché solitamente si chiede di fare un dole che rappresenti altri oggetti, ma non avevo mai sentito di una cosa del genere prima!”

 

La mia ultima domanda forse è stupida, ma non posso resistere: mi sapreste spiegare come fanno le persone a mangiare queste bellissime decorazioni? A me i personaggi sembrano così veri che non avrei mai il coraggio di "ucciderli"...

Luca: “Dovresti chiederlo ad un bambino: loro sono molto curiosi ma non hanno remore... la prima cosa che mangiano sono gli occhi e la bocca!”

 

L'arte di saper fare un dolce è qualcosa di complesso, un percorso che va dalla A alla Z e che richiede passione e pazienza. I ragazzi con cui ho chiacchierato hanno entrambe le cose.

Se non ci credete, venite sabato mattina alle 10:00 a fare un giro al Maximall per l'ultimo incontro: insegneranno a decorare un dolce a tema natalizio.

 

 

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